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al testo di Gil
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Profumano di cielo le tue ali e vola la tua anima come un angelo, eppure quando sfiori qui la terra trema ogni carne per il turbamento
come l'occhio quando viene ferito dalla luce, perché sorpreso nella propria nudità; ma morire di bellezza non è una colpa né amare dei sensi l'espressione già un peccato,
anche se si conficcano dei chiodi nella carne quando la desolazione abbraccia un deserto dove l'assenza risuona in un'eco tra gemiti di un lamento e un bramoso canto.
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